lunedì, giugno 26, 2017

CHIARIMENTI


Spero
che tu abbia capito,
dopo mille abbandoni,
speranze,
discorsi,
illusioni...
oltre la frenesia
dei sensi,...spero
che tu ti perdoni,
che tu mi perdoni.
Lo faccio anch'io.
Cancello
la tua faccia
dai miei pensieri,
le tue mani bambine
dai miei capelli,
come una ragnatela
da un muro.
Camino senza fuoco,
fuori cade la neve
innocente e assassina,
senza rumore.
Tu lo sapevi,
avevi già deciso,
nascosta dietro un ciao
ed un sorriso.
Spero
che tu abbia capito,
che io so,
ed è tutto finito.

domenica, agosto 16, 2015


LA LUNA E ALTRE STORIE


Nero nero il carbonaio
guarda la luna
con occhi bianchi,
lui e il somaro
nell'immensa solitudine
di calanchi
e fumo nero.
Lontano, nella bruma,
una donna alza lo sguardo
oltre i vetri della discoteca,
nell'immensa solitudine
di ritmica antica.
L'uomo a poppa
fuma in piedi
e guarda il cielo,
nell'immensa solitudine
del mare.
E lei sorride
al carbonaio
alla donna
al marinaio
ed al somaro.
LE SORGENTI





Bolsena è un piatto d'argento
sotto una luna vanitosa,
odore di basilico
dietro la bottiglia impettita
sfuma un coregone
luccicoso, nel suo sepolcro
di cartoccio giallo.
Annuisce l'albero muto
agitando leggero le foglie,
scodellar di piatti nell'arena...
indolente musica lontana
insegue la sua nenia.
Scarpulla impesta di giallo
contorcimenti gioiosi
su un muro scrostato
due figure maliziose.
A larghe bracciate
m' immergo nella notte,
come un gatto
nel medioevo
dei vicoli.
ALMENO



Là dove evapora
la massa
in luminescenza,
quieto sé.
So che sarà così
semplicemente,
come al giorno
segue la sera,
poi la notte.
Due elettroni
liberi dal nucleo,
nell’infinito.
Lucciole
tenute assieme
nel grande fiume
del tempo
dal magnetismo
dell’amore.
Là ti aspetterò,
topola, mi troverai
con in mano
un mazzo di versi,
e negli occhi
un trabocco di bene.
Per finalmente perdersi
senza dove, senza perché,
solo io, solo te.



Gennaio 2011
Mauro

G R A Z I E


Grazie per quello
obliquo sguardo
che diceva: sono qui
mentre affogavo
nella paura dell'ignoto,
grazie per quelle dita
che chiudevano al gelo
una maglietta corta
nelle notti tramontanine.
Grazie per i tuoi sbagli
che non ho giudicato,
per avermi fatto ridere
sotto la pioggia,
beffato la morte con me,
spalla a spalla, nessuno
che ci seguisse.
Grazie dei silenzi
grevi di parole,
delle lacrime dolci
dell'amore.


La Pioggia







Plicchete plocchete plic
saltella la pioggia
sui vetri e le cose,
disordinata allegria.
Oblique folate di vento
disperdono gocce di jazz
da innumerevoli dita
scompigliano nuvole grigie
in una strana armonia.
E l'acqua, con la sua magia,
trasforma i contorni e riluce,
sprizza e rimbalza felice
nella sua danza infinita
a perpetuare la vita.

VENTO D'EASY RIDER


Vento del Sud
come allora,
un cielo grigio
nuvole veloci
ancora...
Una rondine segna
un filo nero
impercettibile
ellittico sentiero.
Brividi bianco azzurri
sull'orizzonte scuro,
lo stesso vento
d' Easy Rider,
galoppa rombando
tra fulmini inquieti
squassando la quiete
sonnacchiosa
di queste pareti
di questi fogli
svolazzanti liberi
pagine del passato
vivaci e colorate
in un presente
che non ha slanci,
senza emozioni
senza la gente,
schiavi dei soldi,
senza niente.






TANGO BLU



Bocche schiuse in sussurri
ansimanti aspetta aspetta
il tuo odore lo sento
la tua pelle tesa
il tamburo del cuore
le mie dita sotto la seta
pigre, verso il tuo desiderio.
Scivolo la bocca
dietro la nuca ad incurvare
l'arco delle reni...
Sentimi... piano.
Affondo il viso
nei tuoi capelli,
poi ti allontano,
come la marea sulla sabbia.
Voltati, ed apri gli occhi...
voglio mangiarti la bocca
in questo tango blu.
Broncio ostinato
la ruga sulla fronte,
scottano lunghe le dita,
sai come cercare
dietro un'elastico
tutta la mia voglia
in fondo ad una lampo.
Sa di castagna la tua bocca
sale il sentore tuo selvaggio,
elettrica la pelle al tatto
sull'altipiano chiaro,
liscio,
delle tue cosce;
slalom di mani avide
verso un fiore socchiuso,
umido,
stupendamente arreso.

sabato, gennaio 04, 2014

IL CASTAGNO VECCHIO




Come un castagno
vecchio
mi son vuotato
dentro,
inutilmente ho sparso
castagne
che la mia ombra
uccide.
Ma in faccia al monte
tanto verde, e
il lento respiro
del bosco.
Girandole di fiocchi
candidi,
scherzi di tramontana
fruscianti
e le stelle a punteggiare
i rami.
Ho sfogliato i miei anni
per terra
dentro ogni autunno
sogni di primavera.
Ho pianto con la pioggia
riso con le lappe
occhi marroni delle foglie,
nel quieto respiro
del bosco.

venerdì, dicembre 28, 2012

25 Dicembre

Lentamente arde il ceppo nel camino in piccoli sussulti di scintille. Sonnolento tepore questo fine Natale. Sul silenzio ho steso i miei pensieri ad asciugare.

sabato, novembre 12, 2011

AGOSTO 2000

Sfarfallìo di luce
tra le tende
della tue ciglia,
nuvole barocche
sul soffitto.
Fuori l'estate
accecante,
e il suo rombo giallo
di cicale stonate.
Sul marmo freddo
di candido lino
il tuo sonno
sinuoso e tepido.
Si accende
nella memoria
un altro attimo
indelebile
a dare senso
alla vita.
Più del Tiepolo
appeso alla parete.

martedì, settembre 06, 2011

SOGNO

Ad uno ad uno,
sparsi sull'oceano nero
di questa notte afrodisiaca
si aprono costellazioni
come bottoncini di sottana
accendono la tua confusione.
Scorrono chilometri
senza spettinare
i tuoi capelli,
scorrono.
E non ridere
dei miei sogni interrotti
dal terrore d'incesto,
dei limiti ideologici
di spazi e tempo
tempo che non c'è,
all'infuori di me.
Mi addormento giacendo
come questa pietra supina
e sogno di te,
sublime sull'onda
che da, e prende,
tra anima e carne
come una madonna
vespertina.

sabato, agosto 06, 2011

Appuntamento tra le stelle

Là dove evapora
la massa
in luminescenza,
quieto sè.
So che sarà così
semplicemente,
come al giorno
segue la sera,
poi la notte.
Due elettroni
liberi dal nucleo,
nell'infinito.
Lucciole
tenute assieme
nel grande fiume
del tempo
dal magnetismo
dell'amore.
Là ti aspetterò,
topola, mi troverai
con in mano
un mazzo di versi,
e negli occhi
un trabocco di bene.
Per finalmente perdersi,
senza dove, senza perchè,
solo io, solo te.